Il prossimo crollo azionario
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- Prima pubblicazione: 01 Maggio 2023
«There cannot be a crisis next week. My schedule is already full».
Henry Kissinger
Molti si aspettano un altro crollo del mercato azionario nel prossimo futuro.
Sarà di breve durata o è più probabile che si estenda fino alla fine del 2023? O del 2024?
Ricordo di aver risposto a una domanda simile su Quora intorno a novembre 2020. Invece del 2023, però, si parlava del 2021.
Oggi sappiamo tutti come è andato il 2021, con i suoi rendimenti stellari iniziati subito dopo il crollo di marzo 2020, e il 2022, che non è stato particolarmente drammatico per l’azionario ma ha devastato i portafogli teoricamente meno rischiosi a causa del contemporaneo crollo del mercato obbligazionario.
Se è vero che nella seconda metà del 2020 il mondo si aspettava una crisi l'anno successivo, la realtà ha smentito tutti e il 2021 è stato un anno spettacolare. L’ennesima previsione sbagliata.
Se pensi di essere tra quelli che avevano correttamente previsto l’andamento di questi due anni, fermati un attimo: non è vero. È il bias del senno di poi che te lo fa credere.
Ma se hai speculato pesantemente al rialzo nel 2021 e al ribasso nel 2022 – naturalmente in leva – raddoppiando o triplicando il tuo patrimonio finanziario, allora hai ragione a dire che l’avevi previsto. In questo caso, complimenti.
Una delle opinioni più condivise di questo periodo è che il 2022 sia stato solo l'inizio di un altro grave crollo del mercato. Ci si chiede se questa crisi si intensificherà nel 2023 o nel 2024.
Alla fine, qualcuno avrà sicuramente ragione perché prima o poi ci sarà un crollo ampio come quelli maggiori avvenuti in passato. Purtroppo, quasi nessuno riuscirà davvero a sfruttarlo per guadagnare soldi.
Nessuno sa quanto durerà questa crisi finanziaria, ma questa è proprio l’informazione che ci servirebbe per operare con successo: invece non ce l’abbiamo.
A posteriori, tutte le crisi sembrano ovvie. Chi non ha mai pensato: Lo sapevo! Era inevitabile che il mercato crollasse! Come ho fatto a lasciarmi sfuggire questa occasione?
Ciò che sembra ovvio dopo che è successo, in realtà non lo è affatto prima che accada. Questa illusione è solo un bias cognitivo chiamato, appunto, hindsight bias, il bias del senno di poi.
Il grafico seguente rappresenta lo S&P 500 Total Return e le principali crisi finanziarie che sono avvenute a partire dall'anno 2000:
Prima che accadessero, quasi nessuno aveva idea che la bolla dotcom sarebbe scoppiata all’inizio di questo millennio, che la bolla immobiliare sarebbe scoppiata intorno al 2008, che il COVID-19 sarebbe arrivato dalla Cina e avrebbe colpito con violenza prima l’Italia e poi il resto del mondo occidentale facendo crollare le borse a marzo 2020, che il 2021 sarebbe stato un anno di grande crescita del mercato azionario e che il 2022 sarebbe passato alla storia come l’anno peggiore per il mercato obbligazionario e quello in cui tutti i portafogli finanziari avrebbero subito un colpo terribile a causa della mancanza di diversificazione. Io per primo non avevo la minima idea che tutto ciò sarebbe accaduto.
Nessuno sa se la crisi finanziaria in corso si intensificherà o meno. Se anche dovesse acutizzarsi a breve, nessuno sa quanto durerà: potrebbe durare un solo mese, 3 o 4 mesi, un anno o due o anche di più. Si possono fare scenari probabilistici e quantificare le possibilità di ogni evento ipotetico, ma non ci sarà mai certezza.
I mercati finanziari sono rischiosi e bisogna fare attenzione a come ci si muove. Chi vuole fare market timing o stock picking sui mercati azionari è libero di farlo. Buona fortuna!
In conclusione, è importante tenere a mente che fare previsioni sui mercati finanziari è un’attività rischiosa e incerta. Il bias del senno di poi può farci credere che gli eventi passati fossero prevedibili e ovvi, mentre in realtà non lo erano affatto. È facile cadere nella trappola di pensare di poter prevedere il futuro: la verità è che i mercati finanziari sono imprevedibili e soggetti a molteplici fattori esterni.
Inoltre, indovinare l’inizio di una crisi non è sufficiente: è anche necessario sapere quando finirà. Questo riduce enormemente la probabilità di fare market timing con successo. Se poi si considera che non basta indovinare l'ingresso e l'uscita dal mercato una volta, ma occorre farlo sempre, la cosa diventa proibitiva.
Pertanto, è importante diversificare i propri investimenti e adottare un approccio di lungo termine per gestire al meglio i rischi associati ai mercati finanziari.