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Il prossimo crollo azionario

Il prossimo crollo azionario


01Mag2023

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Andrea Gonzali Blog 1839 hits
Prima pubblicazione: 01 Maggio 2023

«There cannot be a crisis next week. My schedule is already full».

Henry Kissinger

Molti si aspettano un altro crollo del mercato azionario nel prossimo futuro.

Sarà di breve durata o è più probabile che si estenda fino alla fine del 2023? O del 2024?

Ricordo di aver risposto a una domanda simile su Quora intorno a novembre 2020. Invece del 2023, però, si parlava del 2021.

Oggi sappiamo tutti come è andato il 2021, con i suoi rendimenti stellari iniziati subito dopo il crollo di marzo 2020, e il 2022, che non è stato particolarmente drammatico per l’azionario ma ha devastato i portafogli teoricamente meno rischiosi a causa del contemporaneo crollo del mercato obbligazionario.

Se è vero che nella seconda metà del 2020 il mondo si aspettava una crisi l'anno successivo, la realtà ha smentito tutti e il 2021 è stato un anno spettacolare. L’ennesima previsione sbagliata.

Se pensi di essere tra quelli che avevano correttamente previsto l’andamento di questi due anni, fermati un attimo: non è vero. È il bias del senno di poi che te lo fa credere.

Ma se hai speculato pesantemente al rialzo nel 2021 e al ribasso nel 2022 – naturalmente in leva – raddoppiando o triplicando il tuo patrimonio finanziario, allora hai ragione a dire che l’avevi previsto. In questo caso, complimenti.

Una delle opinioni più condivise di questo periodo è che il 2022 sia stato solo l'inizio di un altro grave crollo del mercato. Ci si chiede se questa crisi si intensificherà nel 2023 o nel 2024.

Alla fine, qualcuno avrà sicuramente ragione perché prima o poi ci sarà un crollo ampio come quelli maggiori avvenuti in passato. Purtroppo, quasi nessuno riuscirà davvero a sfruttarlo per guadagnare soldi.

Nessuno sa quanto durerà questa crisi finanziaria, ma questa è proprio l’informazione che ci servirebbe per operare con successo: invece non ce l’abbiamo.

A posteriori, tutte le crisi sembrano ovvie. Chi non ha mai pensato: Lo sapevo! Era inevitabile che il mercato crollasse! Come ho fatto a lasciarmi sfuggire questa occasione?

Ciò che sembra ovvio dopo che è successo, in realtà non lo è affatto prima che accada. Questa illusione è solo un bias cognitivo chiamato, appunto, hindsight bias, il bias del senno di poi.

Il grafico seguente rappresenta lo S&P 500 Total Return e le principali crisi finanziarie che sono avvenute a partire dall'anno 2000:

Il prossimo crollo azionario

Prima che accadessero, quasi nessuno aveva idea che la bolla dotcom sarebbe scoppiata all’inizio di questo millennio, che la bolla immobiliare sarebbe scoppiata intorno al 2008, che il COVID-19 sarebbe arrivato dalla Cina e avrebbe colpito con violenza prima l’Italia e poi il resto del mondo occidentale facendo crollare le borse a marzo 2020, che il 2021 sarebbe stato un anno di grande crescita del mercato azionario e che il 2022 sarebbe passato alla storia come l’anno peggiore per il mercato obbligazionario e quello in cui tutti i portafogli finanziari avrebbero subito un colpo terribile a causa della mancanza di diversificazione. Io per primo non avevo la minima idea che tutto ciò sarebbe accaduto.

Nessuno sa se la crisi finanziaria in corso si intensificherà o meno. Se anche dovesse acutizzarsi a breve, nessuno sa quanto durerà: potrebbe durare un solo mese, 3 o 4 mesi, un anno o due o anche di più. Si possono fare scenari probabilistici e quantificare le possibilità di ogni evento ipotetico, ma non ci sarà mai certezza.

I mercati finanziari sono rischiosi e bisogna fare attenzione a come ci si muove. Chi vuole fare market timing o stock picking sui mercati azionari è libero di farlo. Buona fortuna!

In conclusione, è importante tenere a mente che fare previsioni sui mercati finanziari è un’attività rischiosa e incerta. Il bias del senno di poi può farci credere che gli eventi passati fossero prevedibili e ovvi, mentre in realtà non lo erano affatto. È facile cadere nella trappola di pensare di poter prevedere il futuro: la verità è che i mercati finanziari sono imprevedibili e soggetti a molteplici fattori esterni.

Inoltre, indovinare l’inizio di una crisi non è sufficiente: è anche necessario sapere quando finirà. Questo riduce enormemente la probabilità di fare market timing con successo. Se poi si considera che non basta indovinare l'ingresso e l'uscita dal mercato una volta, ma occorre farlo sempre, la cosa diventa proibitiva.

Pertanto, è importante diversificare i propri investimenti e adottare un approccio di lungo termine per gestire al meglio i rischi associati ai mercati finanziari.

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