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Strategie di investimento - FAQ

Strategie di investimento: domande frequenti (FAQ)


31Lug2021

Information
Andrea Gonzali FAQ 8242 hits
Prima pubblicazione: 02 Aprile 2016

«Judge a man by his questions rather than by his answers».

Voltaire

Cos'è una strategia di investimento?

Una strategia di investimento è un insieme di regole e procedure che hanno lo scopo di guidare l'investitore nella selezione e nella tempistica dei titoli da inserire, mantenere o liquidare dal proprio portafoglio finanziario.

Qual è la migliore strategia di investimento?

Non esiste una strategia di investimento migliore in assoluto. Ogni strategia è il frutto dell'analisi di un insieme di elementi soggettivi (intenzione dell'investimento, orizzonte temporale, propensione al rischio, bisogni, aspettative, ecc.).

Quali strategie vengono solitamente consigliate?

Quando l'investitore possiede già tutto il capitale necessario, la strategia generalmente consigliata è il Buy and Hold (Compra e Tieni). Nel lungo termine, infatti, questa strategia si è dimostrata redditizia e i guadagni che riesce a produrre sono tanto maggiori quanto maggiore è la volatilità dei mercati sottostanti.

Il Buy and Hold è spesso consigliato in quanto è nell’interesse degli investitori (ma anche delle banche e/o dei Consulenti Finanziari) rimanere sul mercato il più a lungo possibile, dal momento che i mercati finanziari (soprattutto quello azionario) hanno storicamente sempre incrementato il loro valore nel lungo termine.

Il Buy and Hold puro è, inoltre, la più semplice delle strategie.

Quando l'investitore vuole costruire il capitale nel tempo, la migliore strategia è il Piano di Accumulo del Capitale (PAC). Le due principali modalità di PAC sono quella a rate costanti (Cost Averaging) e il Value Averaging.

Perché il Buy and Hold puro (senza rinnovi/ribilanciamenti) non è la strategia migliore?

Il Buy and Hold è una strategia rischiosa (soprattutto se gli strumenti finanziari utilizzati sono tutti azionari). Se è vero che nel lungo termine è molto probabile che il Buy and Hold generi dei rendimenti positivi, è altrettanto vero che l'investitore ha un'alta probabilità di incorrere in drawdown improvvisi (discese talvolta violente dei mercati), che potrebbero indurlo a interrompere l'investimento proprio nel momento meno opportuno.

Il Buy and Hold senza una corretta comprensione del rischio del portafoglio o senza un'adeguata propensione al rischio da parte dell'investitore non è una strategia ottimale.

Il Buy and Hold puro, laddove non venga supportato da altre strategie di ottimizzazione o di ribilanciamento del portafoglio, lascia l'investitore in balia dei mercati e può essere causa di un elevato stress psicologico nei periodi di forte o prolungata decrescita.

Il Buy and Hold puro è una strategia che può non massimizzare i possibili guadagni e, soprattutto, difficilmente ottimizza la volatilità o il rapporto rischio/rendimento di un investimento.

Qual è la relazione tra profilo di rischio e Buy and Hold?

Come tutte le strategie, anche il Buy and Hold prevede di effettuare l’allocazione delle risorse in base al profilo di rischio dell’investitore. Semplificando al massimo, possiamo definire 3 profili di rischio: conservativo (bassa propensione al rischio), moderato (media propensione al rischio) e aggressivo (alta propensione al rischio).

La scelta dei prodotti finanziari su cui investire è strettamente collegata al profilo di rischio, che è una variabile che viene definita all’inizio dell’investimento. Il rendimento di quest'ultimo varierà quindi in funzione del profilo di rischio scelto (variabile controllabile) e dell'andamento del mercato (variabile non controllabile).

Dal momento che è impossibile conoscere l'andamento futuro del mercato, una valutazione di merito sulla scelta del profilo di rischio potrà essere effettuata soltanto a posteriori. In base all'andamento del mercato, si potrà perciò affermare se la scelta di rischiare poco (profilo conservativo), un po’ di più (profilo moderato) o tanto (profilo aggressivo) sia stata efficiente.

Ciò che è più importante per l'investitore, però, è che la scelta del profilo di rischio venga effettuata in modo corretto da un punto di vista soggettivo: se sono una persona che non ama rischiare e non sopporta perdite in portafoglio (nemmeno momentanee), dovrò necessariamente investire su prodotti finanziari poco rischiosi.

Il fatto che a posteriori possa constatare che avrei potuto guadagnare di più rischiando di più non inficia la bontà della mia scelta iniziale, che rimane quella corretta perché funzionale alla mia capacità di sopportazione psicologica delle perdite o delle oscillazioni del valore del mio investimento.

Come posso conoscere il mio profilo di rischio? Che tipo di investitore sono?

Posso identificare il mio profilo di rischio valutando innanzitutto l’utilità marginale della somma che intendo investire: se non posso permettermi di perdere una parte o la totalità di quanto investito dovrò necessariamente scegliere un profilo conservativo o moderato (voglio evitare di trasformarmi in un giocatore d’azzardo); se la cifra investita non è strettamente necessaria e una eventuale perdita non modificherà la qualità o il mio stile di vita, potrò allora permettermi di scegliere un profilo più aggressivo.

Questa valutazione, apparentemente molto semplice, è invece molto insidiosa.

Il primo fattore distorsivo è l'avidità: voglio guadagnare molto e in fretta e, anche se non posso permettermi di perdere tutta o parte della somma investita, scelgo un portafoglio troppo rischioso.

Il secondo fattore distorsivo è la paura: potrei anche permettermi di perdere tutta o parte della somma investita ma, per timore che l'andamento dei mercati sia negativo e che possa "buttar via" una parte del mio capitale, scelgo un portafoglio troppo conservativo.

Il vero problema di un investimento non coerente con la mia propensione al rischio è che mi accorgerò dell'errore soltanto in corsa, con il rischio di ritrovarmi a voler cambiare il profilo di rischio (e quindi, almeno in parte, il mio portafoglio) nel bel mezzo di una turbolenza dei mercati.

Se sono stato troppo prudente, non vorrò più rimanere alla finestra quando mi accorgerò che i mercati stanno cavalcando un forte trend al rialzo. Se, invece, sono stato troppo aggressivo, non vorrò più rimanere succube di un mercato in trend decrescente e assistere impotente alla perdita di gran parte del valore del mio investimento.

Comportamenti del genere non faranno altro che aggravare la situazione. Se si escludono i rinnovi/ribilanciamenti del portafoglio (che sono previsti in una strategia di investimento fin dall'inizio), le correzioni in corsa di un investimento concepito per rimanere stabile nel tempo (Buy and Hold) sono estremamente difficili e quasi sempre associate a un timing errato.

Qual è la relazione tra orizzonte temporale e rischiosità dell'investimento?

Più un investimento è rischioso e più l'orizzonte temporale dell'investitore dovrebbe essere di lungo termine. Questa regola è fondamentale anche se, in pratica, è una delle meno rispettate.

Ad esempio, una strategia di investimento applicata a uno o più fondi azionari sarà corretta se l'orizzonte temporale dell'investitore sarà pari o superiore a 10 anni (meglio ancora se 15 o 20). Orizzonti più brevi dovranno essere associati a fondi meno volatili (bilanciati, obbligazionari, monetari): tanto più corto sarà l’orizzonte temporale, tanto minore dovrà essere la volatilità del fondo o del portafoglio di fondi sui quali si investirà.

Il mancato rispetto di questa regola ha come conseguenza la trasformazione di un investimento in una scommessa.

Quali strategie alternative sono possibili?

Esistono innumerevoli strategie di investimento. Si va dalla più semplice di tutte, il Buy and Hold appunto, a sofisticate strategie di High-frequency trading, che implicano frequenti negoziazioni di titoli. Queste ultime strategie non sono appropriate in un'ottica di investimento. Esistono tuttavia numerosi fondi che le replicano: hanno lo scopo di accumulare valore nel lungo termine attraverso frequenti operazioni di breve termine.

Non è possibile affermare in termini assoluti quale sia la miglior strategia o il miglior investimento: molte strategie possono essere giuste o sbagliate a seconda del contesto in cui vengono utilizzate, dell'ammontare investito, dell'orizzonte temporale e della propensione al rischio dell'investitore (e in funzione di molte altre variabili).

Una cosa è però certa: tutte le strategie sono rischiose e comportano dei costi.

Quali sono le strategie proposte da Dedalo Invest?

Si possono distinguere due tipologie di strategie. La prima, replicabile attraverso i Portafogli Modello, è adatta a investimenti di una certa consistenza (non inferiori a circa 75-100 mila euro). Questa strategia è presentata in modo dettagliato nell'articolo apposito ed è anche disponibile una pagina di FAQ a essa dedicata.

L'altra strategia è invece più adatta all'impiego di somme di minor entità, ed è finalizzata alla negoziazione di singoli fondi o di piccoli portafogli di fondi (non più di 3-4). Questa strategia si chiama Wilder-Regression: la sua logica non ha niente di segreto e viene descritta dettagliatamente nell'articolo dedicato. È una strategia più assimilabile al trading di breve/medio termine che non all'investimento di lungo termine, in quanto prevede di mantenere il possesso di ciascun fondo fino al raggiungimento del target o dello stop loss: essi possono essere statici o dinamici (Trailing Stop).

È importante sottolineare che queste strategie di investimento non hanno la pretesa di essere le migliori in assoluto o di essere adatte a tutti. Come tutte le strategie esistenti, presentano dei rischi. Entrambe però sono state ampiamente backtestate e la Wilder-Regression può essere simulata dinamicamente su ciascun fondo o su tutti i fondi di una stessa categoria.

È anche possibile il backtest di una strategia personalizzata, capace di sfruttare fino a 19 indicatori statistici presi singolarmente o in modo combinato. L'idea è quella di permettere a ciascun utente la creazione, l'analisi e il backtest della strategia desiderata prima di un suo eventuale utilizzo.

Di solito i siti Internet che offrono segnali/strategie di acquisto non rendono noti i loro algoritmi di calcolo. Perché voi avete pubblicato quello della strategia Wilder-Regression?

Siamo convinti che rendere di dominio pubblico la metodologia alla base della strategia Wilder-Regression e dei segnali giornalieri sia la cosa corretta da fare: permette agli utenti di capirne la logica di funzionamento e di scegliere più consapevolmente se utilizzarla o meno.

Non temiamo che gli utenti la replichino in proprio e, anzi, incoraggiamo chiunque a esplorare e approfondire questo o qualsiasi altro algoritmo, a backtestare il più possibile (per verificare se l'algoritmo funziona, non per sovra-ottimizzarlo!) e a convincersi dell'eventuale bontà di una strategia "sporcandosi le mani".

È il miglior modo per comprendere a fondo le cose.

Dove posso trovare maggiori informazioni sui Portafogli Modello?

Abbiamo pubblicato un ampio articolo di approfondimento sui portafogli modello di Dedalo Invest.

Dove posso trovare maggiori informazioni sulla strategia Wilder-Regression e su quella personalizzata?

Potete trovare un approfondimento della strategia Wilder-Regression e della strategia personalizzata cliccando sui seguenti link: strategia Wilder-Regression e strategia personalizzata.

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I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.