La Russia ha invaso l'Ucraina: cosa fare con i propri investimenti finanziari?
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- Prima pubblicazione: 28 Febbraio 2022
«Nervi belli pecunia infinita».
Marco Tullio Cicerone
La Russia ha invaso l'Ucraina pochi giorni fa.
Non siamo esperti di geopolitica e lasciamo questo tipo di analisi a chi ne sa più di noi. Ci soffermiamo invece su un paio di domande che probabilmente si sono posti molti investitori: che impatto avrà questa invasione sul mio portafoglio? Scoppierà una nuova crisi finanziaria e, se sì, quanto durerà?
Ovviamente, non abbiamo la risposta a queste domande. Non ce l'ha nessuno.
Ci limitiamo a osservare che ogni investitore dovrebbe continuare a gestire il proprio portafoglio in un'ottica di lungo termine, senza lasciarsi influenzare dagli eventi del momento.
Esattamente due anni fa era appena scoppiata la crisi finanziaria dovuta al COVID-19: a marzo del 2020 ci fu il lockdown, una parola che la maggior parte di noi non aveva mai sentito dire; mai avremmo pensato che un lockdown sarebbe stato addirittura messo in pratica.
Ci fu un tremendo crollo dei mercati che durò poco più di un mese; poi i mercati tornarono a salire.
Purtroppo, nei giorni scorsi è tornata la guerra in Europa. I mercati hanno sbandato, c'è stato un crollo e subito dopo un rimbalzo. In casi come questo, è impossibile sapere che direzione prenderanno i mercati: ciò che è certo è che la volatilità aumenterà.
Quando c'è incertezza, la cosa migliore da fare è rimanere concentrati sul nostro obiettivo di lungo termine. Quanti anni mi dividono dal mio orizzonte temporale?
Se la risposta è 5, 10, 20 o più anni non ha senso preoccuparsi. Indipendentemente dalla strategia di investimento scelta, in periodi come questo si deve continuare a portarla avanti:
- Chi ha in essere un PIC (investimento in un'unica soluzione) non deve fare niente: in un PIC, si deve semplicemente attendere per altri 5, 10, 20 o più anni senza interferire. Non è impossibile, ma è molto difficile che un investimento di lungo periodo si concluda con un rendimento negativo.
- Chi ha in essere un PAC (Piano di Accumulo del Capitale) deve continuare a versare le sue rate periodiche: sospenderle sarebbe un grave errore, dal momento che un eventuale crollo del mercato permette di sottoscrivere più quote a parità di cifra versata.
- Chi si è posto l'obiettivo di investire al raggiungimento di determinate soglie di mercato (−10%, −20%, ecc. dai suoi massimi, ad esempio), dovrà aspettare pazientemente che quei livelli vengano raggiunti. Dato che l'attesa potrebbe essere lunga, di solito questa strategia è accessoria a un PAC.
In altre parole, durante le crisi finanziarie non si deve snaturare la propria strategia di investimento. Meno si interviene, meglio è.
Che cosa fare se si è investito in maniera improvvisata?
Ci si deve fermare un attimo e rispondere alle domande che ogni investitore dovrebbe essersi posto prima di entrare nel mercato:
- Perché sto investendo? Qual è il mio obiettivo di investimento?
- Qual è il mio orizzonte temporale d'investimento?
- Qual è la mia propensione al rischio?
- Nel caso in cui disponga già della liquidità da investire, è meglio fare un PIC o un PAC? Perché?
In realtà, ci sono molte altre domande da porsi, ma quelle appena elencate sono un buon punto di partenza.
La prossima settimana torneremo a parlare dei Lazy portfolios e, in particolare, dell'analisi rolling dei rendimenti e della volatilità: si trovano poche analisi di questo tipo, forse perché non di facile esecuzione.
L'analisi rolling supportata da grafici permette di verificare le performance storiche dei lazy portfolios dopo un predeterminato numero di anni (noi le abbiamo eseguite – almeno inizialmente – a 5 e 10 anni): performance variabili in base al momento in cui è iniziato l'investimento.
Si tratta di uno strumento in più che, si spera, possa essere di aiuto per la comprensione e la scelta del portafoglio pigro più adatto a ogni investitore.