1. Che cos'è la finanza comportamentale: quando psicologia e finanza convergono
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- Finanza comportamentale 127 hits
- Prima pubblicazione: 17 Novembre 2024
«While enthusiasm may be necessary for great accomplishments elsewhere, on Wall Street it almost invariably leads to disaster».
Daniel Kahneman
La finanza comportamentale rappresenta un affascinante ponte tra psicologia e finanza classica, offrendo una prospettiva unica su come gli esseri umani prendono le proprie decisioni in ambito economico.
Mentre la finanza classica presume che le persone agiscano sempre razionalmente, perseguendo la massimizzazione della propria utilità, la realtà è molto più complessa e sfumata: emozioni, pregiudizi e influenze sociali giocano un ruolo determinante.
La ricerca in questo campo ha dimostrato che gli individui possono effettuare scelte che sembrano andare contro il proprio interesse, guidati da fattori psicologici che i modelli economici tradizionali non riescono a catturare.
Queste distorsioni nel nostro processo decisionale non sono casuali, ma seguono schemi ricorrenti che la finanza comportamentale ha iniziato a mappare e comprendere.
Ad esempio, tendiamo a preferire la gratificazione immediata rispetto ai benefici a lungo termine, un comportamento che contrasta con l'assioma di razionalità.
Uno degli aspetti più interessanti della finanza comportamentale riguarda le preferenze temporali. Immaginate di dover scegliere tra ricevere una somma di denaro oggi o una somma maggiore tra un mese: molte persone opterebbero per la ricompensa immediata, anche quando aspettare sarebbe matematicamente più vantaggioso.
Questo "bias del presente" può avere conseguenze significative nelle nostre vite, in particolare nelle decisioni finanziarie come la pianificazione previdenziale o la gestione del debito.
Altrettanto affascinante è l'analisi di come le persone percepiscono il rischio. Contrariamente a quanto suggerirebbe la finanza classica, la valutazione di rischi e ricompense non segue sempre un processo puramente razionale.
Gli esseri umani sono emotivamente più colpiti dalle perdite che dai guadagni: il dolore per una perdita è molto più intenso del piacere per un guadagno di pari entità.
Questo fenomeno, noto come "avversione alla perdita", si manifesta in molti comportamenti tipici degli investitori: dalla tendenza a vendere troppo presto i titoli in rialzo mantenendo troppo a lungo quelli in perdita, alla propensione a pagare premi assicurativi eccessivi per proteggersi da rischi poco probabili.
Un elemento particolarmente interessante emerso dalla ricerche riguarda la nostra percezione delle probabilità: tendiamo a sovrastimare il rischio di eventi rari ma d'impatto (come gli incidenti aerei) e a sottostimare quello di eventi più comuni ma meno eclatanti (come gli incidenti domestici).
Questa distorsione cognitiva influenza profondamente i nostri comportamenti finanziari, portandoci a fare scelte apparentemente prudenti che possono però rivelarsi dannose nel lungo periodo.
Le preferenze sociali offrono un'altra prospettiva interessante, che sfida l'idea di azioni guidate solo dall'interesse personale.
Nelle nostre scelte, infatti, spesso privilegiamo il beneficio altrui anche a nostro svantaggio, mossi da valori come equità, empatia o desiderio di approvazione sociale.
Questo aspetto emerge anche nel modo in cui il comportamento altrui influenza le nostre decisioni economiche.
L'effetto gregge spiega fenomeni come le bolle speculative o le corse agli sportelli bancari: tendiamo a imitare le scelte altrui, innescando reazioni a catena sia positive che negative.
Questa comprensione è essenziale per progettare politiche pubbliche più efficaci, in linea con le reali motivazioni umane, come nel caso di iniziative benefiche o progetti comunitari.
La finanza comportamentale può anche aiutarci a comprendere meglio alcune azioni quotidiane, come l'uso dei dispositivi elettronici durante attività che richiedono concentrazione.
Da un lato, questi strumenti offrono chiari vantaggi in termini di efficienza e accessibilità. Dall'altro, suoni, notifiche e scrolling continuo possono avere effetti negativi non solo su chi li usa, ma anche su chi si trova nelle vicinanze.
Questo esempio mostra anche come le scelte individuali possano influenzare il benessere collettivo.
La finanza comportamentale studia formiano le nostre convinzioni, impariamo dall'esperienza, decidiamo in condizioni di incertezza e interagiamo tra noi.
La nostra elaborazione delle informazioni non è perfettamente razionale: diamo troppo peso alle esperienze recenti o particolarmente intense, cerchiamo conferme di ciò in cui già crediamo e sopravvalutiamo le nostre capacità di previsione.
Queste distorsioni condizionano in modo rilevante il nostro approccio agli investimenti, alla pianificazione finanziaria e alla gestione del rischio.
L'approccio comportamentale della teoria dei giochi ha arricchito la nostra comprensione delle interazioni strategiche tra persone.
A differenza della visione classica, che presuppone attori perfettamente razionali e orientati solo al proprio guadagno, questa prospettiva riconosce il ruolo di fattori come fiducia, reciprocità e senso di giustizia.
Queste intuizioni trovano diverse applicazioni: dalla risoluzione dei conflitti allo sviluppo di politiche pubbliche più efficaci, passando per una migliore comprensione dei mercati.
La finanza comportamentale ha sfidato l'ipotesi dei mercati efficienti, dimostrando come i fattori psicologici influenzino significativamente i prezzi di mercato.
Gli investitori sono soggetti a diversi pregiudizi: dalla troppa sicurezza, che può portare a movimentazioni finanziarie eccessive, all'ancoraggio a prezzi di riferimento arbitrari, fino alla ricerca di schemi previsionali anche dove non esistono.
La comprensione di questi meccanismi apre nuove prospettive: ad esempio, la progettazione di sistemi di incentivi più efficaci e le politiche che promuovano il benessere sia individuale che collettivo.
La finanza comportamentale ci ricorda che le decisioni economiche non sono puramente razionali, ma influenzate da fattori psicologici, sociali e ambientali.
Questa visione più completa dell'agire umano non solo mette in discussione le teorie tradizionali, ma offre strumenti concreti per migliorare il processo decisionale a livello individuale e collettivo.
La sfida futura sarà trasformare queste intuizioni in metodologie efficaci per supportare scelte più consapevoli, considerando sia la razionalità economica che gli aspetti psicologici del nostro comportamento.
Solo così potremo costruire un sistema finanziario che non sia solo efficiente, ma capace di promuovere il benessere delle persone.