Lazy portfolios: ci siamo quasi
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- Prima pubblicazione: 11 Febbraio 2022
«Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile e uno invisibile».
Victor Hugo
Ci siamo quasi: stiamo per pubblicare un ampio articolo – composto da una ventina di capitoli – sui Lazy portfolios.
Iniziato più di due anni fa, è ormai in dirittura d'arrivo.
Perché così tanto tempo?
È stato un lavoro lungo: siamo partiti con l'idea di identificare e backtestare alcuni tra i più conosciuti portafogli pigri in circolazione. Una cosa semplice, in teoria.
Ma i Lazy portfolios sono costituiti da ETF e gli ETF sono strumenti finanziari relativamente giovani, soprattutto in Europa.
Per poter effettuare backtest lunghi, abbiamo integrato le serie storiche con gli indici: questo ha permesso di lanciare i backtest addirittura dal 1985.
Nello specifico, i backtest sono stati eseguiti su 3 periodi: 1985-2020, 2000-2020 e 2010-2020.
Come?
Grazie ad R, un software e linguaggio di programmazione dall'ineguagliabile potenza analitica.
I Lazy portfolios nascono negli Stati Uniti. Uno dei problemi principali degli investitori dell'area euro è sempre stato quello relativo alla valuta sottostante degli ETF utilizzati: quasi sempre l'USD.
Per gli americani investire è semplice: il mercato finanziario statunitense rappresenta circa il 60% di quello mondiale e il rischio di cambio è nullo o relativamente basso.
Per noi no: ecco perché abbiamo creato dei portafogli pigri con l'euro come valuta sottostante e/o predominante; portafogli equivalenti ai 40 Lazy portfolios originari.
I backtest sono perciò stati svolti su 40 Lazy portfolios in USD e 40 in EUR. Non solo; per quantificare l'impatto del rischio di cambio – troppo spesso ignorato – abbiamo aggiunto anche i backtest dei portafogli pigri in USD convertiti in EUR sulla base del tasso di cambio giornaliero.
I risultati sono stati molto interessanti.
Effettuando backtest così lunghi, si è posto il problema del ribilanciamento. La scelta è stata quella di ribilanciare i Lazy portfolios annualmente: niente di nuovo, essendo la soluzione più utilizzata.
Grazie alla potenza di R, però, è stato possibile fare qualcosa in più: perché, invece di riportare i pesi ai valori iniziali, non provare a ottimizzarli in funzione dei rendimenti e delle matrici di varianza/covarianza attese?
Nella sua versione finale, l'analisi si è sviluppata nel modo seguente:
- 3 durate dei backtest.
- 40 Lazy portfolios in 3 diverse valute (USD, EUR e USD → EUR).
- 11 modelli di ottimizzazione: 2 statici (standard e 1/N), 5 dinamici vincolati e 4 dinamici non vincolati.
In realtà, c'è molto di più ma – dato che manca ancora qualche settimana alla pubblicazione – avremo modo di approfondire.
Nel frattempo, vediamo l'indice del lavoro svolto:
LAZY PORTFOLIOS
- Introduzione
- Vantaggi e svantaggi
- Integrazione delle serie storiche degli ETF con gli indici
- Il rischio di cambio
- Elenco dei principali Lazy portfolios (in USD e in EUR) e degli ETF che li costituiscono
- Criteri di scelta degli ETF
- Perché esistono così tanti Lazy portfolios?
- Limiti dell'approccio di ottimizzazione classico (Markowitz) e Hierarchical Risk Parity
- Procedura e modelli di ottimizzazione. Il ribilanciamento
- L'alternativa: la strategia 1/N
- Lazy portfolios modello
- Classifiche finali: per portafoglio e per modello di ottimizzazione
- Lazy portfolios
- Modelli di ottimizzazione
- Heatmaps Lazy portfolios - Modelli di ottimizzazione
- Correlazione lineare tra i Lazy portfolios
- Analisi dei Lazy portfolios e presentazione dei risultati dei backtest
- Considerazioni generali sui Lazy portfolios e sulla diversificazione
- Primo e secondo livello di diversificazione
- Composizione, caratteristiche e risultati dei backtest di ogni Lazy portfolio
- World Bond
- World Stocks
- Two fund portfolios
- Warren Buffett
- Simple Path to Wealth
- Couch Potato
- Three Fund Bogleheads
- Second Grader's Starter
- Talmud
- Margaritaville
- Andrew Tobias
- Gyroscopic Investing Desert
- Permanent
- Core Four
- Bogleheads Four Funds
- No Brainer
- Larry
- Golden Butterfly
- All Weather
- Ivy
- Dynamic 60/40 Income
- Dynamic 40/60 Income
- Five Asset
- David Swensen Lazy Portfolio
- Coffee House
- Rob Arnott
- Ultimate Buy and Hold Strategy
- Ultimate Buy & Hold
- Dedalo Three
- Dedalo Four
- Dedalo Eleven
- Rendimenti rolling dei Lazy portfolios a 5 e 10 anni
- L'impatto del costo della consulenza finanziaria
- Confronto tra fondi flessibili a gestione attiva e i Two Fund Lazy portfolios
- ETF Vanguard LifeStrategy
- La gestione della parte obbligazionaria e della liquidità
- La scelta del Lazy portfolio
- Conclusioni
Nelle prossime settimane, approfondiremo alcuni aspetti peculiari della nostra ricerca: invitiamo i lettori a contattarci per qualsiasi domanda, alla quale cercheremo di rispondere il prima possibile.
La nostra speranza è che questo lavoro sia utile al maggior numero possibile di investitori.