Capital Asset Pricing Model: intuizioni e riflessioni del Premio Nobel William Sharpe
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- Prima pubblicazione: 19 Agosto 2024
«The closer you come to holding the entire market portfolio, the higher your expected return for the risk you take».
William Sharpe
"Bogleheads on Investing" è un podcast finanziario condotto da Rick Ferri, ispirato alla filosofia di investimento di John Bogle, fondatore di Vanguard.
Il podcast propone interviste con esperti del settore finanziario, concentrandosi su strategie di investimento a basso costo e orientate al lungo termine. È una risorsa preziosa per investitori di ogni livello che desiderano approfondire la loro conoscenza dei mercati finanziari e delle migliori strategie di investimento.
Nella 59° puntata del podcast, Rick Ferri ha intervistato William Sharpe, professore emerito di finanza alla Graduate School of Business della Stanford University e vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 1990, insieme ad Harry Markowitz e Merton Miller.
Sharpe, noto per il suo contributo pionieristico alla teoria finanziaria moderna, ha condiviso alcune riflessioni che spaziano dalla teoria del portafoglio alle strategie di investimento contemporanee.
Il CAPM, da lui sviluppato, ha avuto un impatto profondo sulla comprensione del rapporto tra rischio e rendimento nei mercati finanziari. Il modello postula che il rischio di un portafoglio ben diversificato dipenda principalmente dai movimenti dell'intero mercato – il cosiddetto rischio sistematico – piuttosto che dai rischi specifici dei singoli titoli.
Questa intuizione ha rafforzato l'importanza della diversificazione, un concetto precedentemente introdotto dalla Teoria Moderna del Portafoglio di Markowitz, e ha sottolineato il ruolo del rischio di mercato (beta) nella determinazione dei rendimenti attesi.
Sharpe osserva che, sebbene il CAPM fosse un modello estremamente innovativo all'epoca, resta comunque una semplificazione della realtà.
Il modello originale presupponeva che ogni titolo avesse due componenti di rischio: il rischio sistematico (o di mercato) e il rischio specifico. Con l'aumentare della diversificazione del portafoglio, il rischio specifico diminuisce, lasciando il rischio di mercato come il principale fattore che influenza i rendimenti.
Riflettendo sui cambiamenti nei mercati finanziari dagli anni '50 e '60, Sharpe evidenzia come il ruolo del mercato azionario nell'economia si sia ampliato: se, in passato, solo poche persone investivano in borsa, oggi il mercato è molto più complesso e accessibile, con una varietà di strumenti finanziari e una platea di investitori più ampia.
Nel discutere il concetto di rischio, Sharpe riconosce che, sebbene la volatilità sia un fattore determinante nella costruzione dei portafogli, non è l'unico rischio da considerare.
Ad esempio, gli investitori a lungo termine devono tener conto anche del rischio di inflazione: Sharpe sottolinea l'importanza di concentrarsi sui rendimenti reali, cioè corretti per l'inflazione, piuttosto che sui rendimenti nominali.
L'Indice di Sharpe, che mette in relazione il rendimento di un investimento, al netto del tasso privo di rischio, con la sua volatilità, è uno strumento molto utilizzato per valutare le performance degli investimenti.
Sebbene l'indice sia semplice da comprendere e utilizzare, Sharpe ha sempre messo in guardia dal farne l'unica metrica di riferimento. Con le tecnologie attuali, gli investitori hanno la possibilità di analizzare molteplici fattori nella valutazione del profilo rischio/rendimento di un investimento.
La diffusione dei fondi indicizzati ha inoltre trasformato il panorama degli investimenti, rendendo accessibili portafogli diversificati e a basso costo agli investitori individuali, contribuendo così a democratizzare l'accesso al mercato finanziario.
Sharpe riconosce che, sebbene i fondi indicizzati non contribuiscano alla scoperta dei prezzi nello stesso modo dei fondi attivi, la loro adozione non ha ancora raggiunto un livello tale da compromettere l'efficienza del mercato.
In merito all'investimento fattoriale – specialmente i fattori studiati per primi da Fama e French, come la dimensione (azioni a bassa capitalizzazione) e il valore (azioni con bassi rapporti prezzo/valore contabile) – Sharpe è prudente nel consigliare agli investitori di sovrappesare questi fattori nei loro portafogli.
Nonostante riconosca il valore accademico di queste strategie, avverte che comportano un rischio maggiore e che il loro potenziale per l'ottenimento di rendimenti superiori non è affatto garantito.
Sharpe promuove un approccio equilibrato, che includa sia investimenti nazionali che internazionali, per una diversificazione più robusta. Sebbene un certo grado di preferenza nazionale possa essere giustificata (dato che lui stesso è statunitense e i mercati azionari degli Stati Uniti rappresentano quasi il 70% dei mercati globali), sconsiglia di concentrare gli investimenti in un singolo mercato.
Nel trattare le obbligazioni, Sharpe enfatizza l'importanza di considerare i rischi associati ai vari tipi di bond.
Le obbligazioni societarie, ad esempio, possono comportare rischi simili a quelli delle azioni, a differenza delle obbligazioni governative. Questa distinzione è fondamentale per gli investitori che cercano di gestire in modo efficiente il rischio azionario nei loro portafogli.
Nel corso dell'intervista, Sharpe ribadisce in continuazione l'importanza dei principi fondamentali dell'investimento: diversificazione, gestione del rischio e controllo dei costi. Sebbene il panorama finanziario sia diventato più complesso, questi principi restano validi oggi quanto lo erano quando il CAPM fu introdotto.
Le intuizioni di Sharpe mettono in luce che, sebbene modelli e misure statistiche siano strumenti utili, devono essere integrati con una comprensione più ampia delle dinamiche di mercato e degli obiettivi finanziari individuali.
Sharpe, uno dei più importanti economisti della seconda metà del '900, fornisce riflessioni preziose che ribadiscono l'importanza di un approccio consapevole ed equilibrato agli investimenti.
Per un approfondimento sul CAPM, consigliamo la lettura del seguente articolo: CAPM (Capital Asset Pricing Model).