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Un confronto tra fondi flessibili a gestione attiva e i Two Fund Lazy portfolios

Un confronto tra fondi flessibili a gestione attiva e i Two Fund Lazy portfolios


14Mar2022

Information
Andrea Gonzali Blog 2313 hits
Prima pubblicazione: 13 Marzo 2022

«Il prezzo è quello che paghi. Il valore è quello che ottieni».

Warren Buffett

Ci siamo chiesti se i fondi flessibili a gestione attiva, detti anche Total Return o Absolute Return, riescano a far meglio del più semplice dei Lazy portfolios: il Two-fund (escludendo i 2 portafogli pigri composti da un solo ETF azionario o obbligazionario).

Che risultati abbiamo ottenuto?

I fondi Total Return sono particolari: i loro rendimenti dovrebbero essere sganciati dagli andamenti dei mercati sottostanti, siano essi azionari, obbligazionari o di altro tipo.

Al gestore di un fondo Total Return viene lasciata una maggiore libertà di intervento, potendo effettuare operazioni finanziarie generalmente vietate nelle altre tipologie di fondi (ad esempio, le vendite allo scoperto).

La parola d'ordine è flessibilità: capacità di adattamento alle fasi dei mercati, senza troppi vincoli per i gestori. Sicuramente, sono strumenti finanziari che, per come vengono descritti, sono appetibili per un investitore.

Purtroppo, sono anche mediamente molto costosi: non sarebbe un problema se le performance fossero comunque soddisfacenti.

Abbiamo dedicato un intero capitolo al confronto tra i fondi flessibili e i Two fund Lazy portfolios: 11 raffronti approfonditi e una comparazione più generica dei Two fund con 260 fondi (solo retail) e 349 fondi flessibili (retail + istituzionali/subordinati).

Sono stati calcolati rendimento, volatilità e indice di Sharpe.

Proponiamo a titolo esemplificativo il primo degli 11 confronti approfonditi: quello con l’Anima Absolute Return A (ISIN: IT0000380763).

Nel suo KIID si legge che “Il Fondo è gestito attivamente senza riferimento ad alcun benchmark. Il Fondo investe principalmente in strumenti finanziari di natura azionaria e obbligazionaria denominati sia in Euro che in altre divise. In particolari situazioni di mercato il Fondo potrebbe essere investito anche totalmente in strumenti obbligazionari a breve termine o in liquidità, o anche in una sola delle asset class. Investimento in strumenti finanziari legati all’andamento delle materie prime e in strumenti finanziari derivati che abbiano ad oggetto tali strumenti nel limite del 20% del valore complessivo del Fondo. La selezione degli strumenti finanziari è effettuata in base a criteri o strategie di investimento che prevedono una allocation di portafoglio flessibile, nel rispetto di una soglia di rischio predeterminata. Con riferimento alla componente obbligazionaria, in misura significativa investimenti con merito di credito inferiore ad adeguato o privi di rating. La gestione dell’esposizione valutaria è di tipo attivo. Esposizione al rischio di cambio in misura contenuta. Il Fondo seleziona gli investimenti in base a criteri di valutazione fondamentale che tengono conto della capacità delle aziende di generare ritorni sul capitale sostenibili nel tempo e di posizionarsi strategicamente nei settori di appartenenza. Il Fondo utilizza strumenti finanziari derivati sia per finalità di copertura dei rischi sia per finalità diverse da quelle di copertura (tra cui arbitraggio)”.

Le informazioni fornite non sono molto chiare, ma possono essere sintetizzate così:

  • Il fondo investe sia in azioni che in obbligazioni. Fino a un massimo del 20%, il fondo potrebbe investire su strumenti legati all’andamento delle materie prime (anche attraverso derivati).
  • Il rischio di cambio è contenuto.
  • La selezione degli investimenti viene effettuata in base a criteri di valutazione fondamentale.
  • Il fondo può utilizzare anche strumenti derivati, sia per finalità di copertura dei rischi che per finalità speculative (tra cui eventuali arbitraggi).

Le spese correnti sono pari all’1,66% e sono previste anche commissioni legate al rendimento pari al 15% dei rendimenti del fondo eccedenti il benchmark (è previsto un High Water Mark).

Le spese correnti percentuali sono calcolate come il rapporto tra il totale delle spese correnti e il valore complessivo netto del patrimonio del fondo. Esse includono le commissioni di gestione (che sono la parte più consistente del totale), le spese di revisione del bilancio, le spese di pubblicazione del valore della quota, il compenso per la banca depositaria, le spese legali e giudiziarie e le commissioni di distribuzione.

Se presenti, le spese correnti non comprendono le commissioni di ingresso e di uscita, le commissioni di performance e i costi di negoziazione dei titoli presenti in portafoglio.

Le commissioni di performance sono inesistenti negli ETF. Nei fondi a gestione attiva sono facoltative e possono essere individuate analizzando la sezione “Spese” dei KIID.

Questo fondo bilanciato viene confrontato con il Two Fund 50/50 in EUR.

Vediamo il grafico dei rendimenti cumulati:

Confronto flessibili two fund 01

Il periodo analizzato va dal 14 aprile 1986 al 31 dicembre 2020 (data in cui sono terminate anche le nostre analisi dei lazy portfolios).

Il grafico non ha bisogno di spiegazioni: la linea rossa è quella del Two fund 50/50 e sovrasta in maniera netta l’Anima Absolute Return.

Alcune statistiche delle performance sono visibili nella parte bassa del grafico: rendimento annualizzato, volatilità (deviazione standard annualizzata dei rendimenti) e indice di Sharpe annualizzato.

Perché abbiamo scelto proprio questo fondo?

Tra i fondi flessibili ad accumulazione presenti nel nostro database, era quello con la serie storica più lunga.

L'articolo completo sui Lazy portfolios uscirà a breve. La sua pubblicazione sta richiedendo più tempo di quanto avevamo preventivato, ma ormai dovrebbe essere questione di poche settimane o – ci auguriamo – un mese al massimo.

Disclaimer

Tutti i tipi di investimento sono rischiosi. Il livello di rischio può essere più o meno alto e i rendimenti possono variare al rialzo o al ribasso. Ogni investimento è soggetto al rischio di perdita.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.